Amare e accettare il proprio corpo, amarsi per ciò che si è, è un gesto che ognuno di noi deve a se stesso.
Sono state troppe le tendenze, le mode e i messaggi pubblicitari che hanno permesso – errando – di catalogare “il bello”, “il diverso”, “il giusto” e così via.
Ma la nostra società ci chiede soltanto di apparire e di rientrare in alcuni canoni più o meno ri-stretti? Oppure pone l’importanza anche sull’essere se stessi, sull’accettarsi ed essere felici?
Negli ultimi anni sono stati molti gli episodi di body shaming, ossia l’atto di discriminare qualcuno per il proprio aspetto fisico o per qualsiasi caratteristica che può essere presa di mira.
In risposta a questo fenomeno sono nati molti movimenti sociali con lo scopo di abolire discriminazioni di qualsiasi genere e puntare l’attenzione sul benessere psicofisico tralasciando etichette, taglie e giudizi.
Uno di questi movimenti sociali è il body positive che ha l’intenzione di smantellare quelli che sono stati, per anni, canoni e termini di paragoni.
Mira a promuovere l’inclusione di qualsiasi forma fisica o colore di pelle, elimina modelli di bellezza e considera il corpo uno strumento per compiere azioni, dalle più banali alle più importanti.
Non esistono corpi perfetti o imperfetti. Esistono persone con sorrisi, sguardi, emozioni, con pregi e difetti a prescindere da stereotipi di bellezza.
Con la nostra campagna #ImPerfect portiamo avanti questa idea. Nessun corpo è sbagliato ma ciò che conta è sentirsi a proprio agio in jeans o in abito da sera, con la felpa o in tailleur.