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Febbraio + Basse temperature = Facciamoci una tisana

La nostra selezione di ricette fai da te trovate online

“Ma che freddo fa? Ma che freddo fa?” cantava Nada nel lontano 1969 e come darle torto! Inutile lamentarsi, abbronzatura perfetta e fette di melone retato si faranno attendere. Non ci resta che considerare l’altra faccia della medaglia, non ci crederete ma l’inverno può avere il suo fascino. Come dire di no ad un pomeriggio rilassante? Il camino è acceso e la fiamma scoppiettante, hai casa libera e puoi invitare chi ti pare dall’amica del cuore, al tuo ragazzo, alla vicina di casa pettegola. Ed ecco che spunta un piccolo problema… cosa offrirai all’ospite di turno? La soluzione è una sola: una bollente tisana. La bevanda, pensata per ogni esigenza e palato, è semplicissima da preparare.

Come preparare una tisana fai da te

Mixa foglie e fiori eduli essiccati nelle migliori combinazioni a seconda dei tuoi gusti e lascia il tutto in infusione in acqua calda per almeno 5/10 minuti. Ti consiglio di non far bollire l’acqua, per non far evaporare l’ossigeno e non far concentrare il calcare.

Abbiamo selezionato 10 ricette fai da te, alcune note altre insolite, a cui non potrai resistere.

Melissa

La melissa è una pianta dalle ottime proprietà calmanti e sedative. Se non hai la possibilità di raccogliere la melissa fresca, puoi acquistarla essiccata in erboristeria. Cresce facilmente in giardino e nell’orto ed è molto facile da coltivare.

Echinacea

L’echinacea è considerata una pianta officinale utile per prepararsi alla stagione fredda e quando i sintomi del raffreddore sono già presenti.

Rosa canina

Per preparare una tisana alla rosa canina si utilizzano le bacche di questa pianta, dopo averle lasciate essiccare. Le bacche di rosa canina sono una fonte di vitamina C, che aiuta a rafforzare il nostro sistema immunitario e a migliorarne il funzionamento, hanno anche un effetto benefico sulla pelle. Le bacche si raccolgono durante l’inverno, ma le puoi trovare tutto l’anno in versione essiccata in erboristeria.

Malva

Con i fiori di malva si preparano infusi e decotti. Le tisane alla malva hanno proprietà emollienti e lenitive. Sono note come rimedio della nonna per alleviare i disturbi causati dalla cistite, come infiammazione e bruciore. La malva ha anche proprietà rilassanti e una buona tisana alla malva concilia il sonno quando viene bevuta alla sera.

Camomilla

L’infuso alla camomilla è forse il più famoso tra le tisane facili da preparare in casa. Bere una tisana alla camomilla può essere utile per conciliare il sonno e per calmare il mal di stomaco. La camomilla ha proprietà calmanti e rilassanti. Ma attenzione: quando i tempi di infusione si prolungano troppo, in alcune persone si potrebbe scatenare l’effetto contrario. Per preparare una tisana bastano 4 o 5 minuti di infusione.

Zenzero

Lo zenzero è una pianta erbacea originaria dell’Estremo Oriente. Fa parte della stessa famiglia del cardamomo. La tisana allo zenzero di solito si prepara sotto forma di decotto a partire dalla radice fresca di questa pianta. In particolare, viene consigliata in caso di raffreddore, tosse, mal di gola e influenza, ma anche come aiuto per digerire e per alleviare la nausea.

Menta

Con le foglie di menta puoi preparare un infuso rinfrescante da consumare preferibilmente tiepido o freddo a cui aggiungere alcune gocce di succo di limone, che daranno un tocco di sapore in più.

Salvia

La salvia è una pianta officinale facile da coltivare in vaso o in giardino. Con le foglie fresche si prepara un decotto, mentre le foglie secche sono adatte per gli infusi. La tisana alla salvia viene utilizzata soprattutto per sfruttare le sue proprietà digestive.

Lavanda

La lavanda ha proprietà rilassanti che arrivano in nostro aiuto in caso di ansia, insonnia e mal di testa. Per questo motivo viene utilizzata spesso in aromaterapia sotto forma di olio essenziale. I fiori di lavanda freschi o essiccati, invece, vengono aggiunti alle tisane rilassanti in abbinamento ad altre piante con lo stesso effetto, come la camomilla, la melissa, la malva e la passiflora.

Passiflora

Con la passiflora si preparano dei rimedi naturali, sotto forma di tisane, considerati molto utili in caso di ansia e di insonnia. Bere una tisana alla passiflora prima di andare a dormire calma, rilassa e facilita il sonno. Spesso la passiflora è combinata con altre piante dall’effetto rilassante.

Prepara due tazze e tira fuori dalla credenza il giusto pacco di biscotti. Buon pomeriggio!

Tratto da: https://www.resnaturae.com/piante-eduli-ornamentali/10-erbe-commestibili-tisane-fatte-in-casa-infusi/ https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/piante-officinali-preparare-tisane-casa/

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Mens sana in corpore sano

10 alimenti carburante per il cervello

Fisso sulla stessa pagina bianca da imprecisati giri di lancette, eppure si tratta solo dell’introduzione al manuale che dovrai assimilare entro la data “X” dell’esame “Y”. Ma non eri proprio te a vantare la tua fenomenale memoria fotografica e velocità di apprendimento? L’ansia sale e l’insicurezza bussa alla porta. Restare lì seduto con le mani fra i capelli non accenderà nessuna lampadina nel tuo cervello! C’è solo una cosa da fare… MANGIARE!!

Si hai capito bene, nessun fraintendimento, è ora di sgranocchiare qualcosa… ma giù le mani da quel pacco di brioche al cioccolato bianco e non ti azzardare ad aprire quella busta di patatine!

Sono 10 gli alimenti carburante per il cervello di cui voglio raccontarti.

Cereali integrali: migliorano attenzione e concentrazione

Il cervello non può lavorare senza energia. La capacità di concentrazione proviene da un adeguato e costante apporto di energia al cervello sotto forma di glucosio nel sangue. Scegliere sempre cereali integrali non raffinati, come pane, pasta, riso, orzo, farro, avena, migliocon basso indice glicemico.

Pesce azzurro: promuove una sana funzione cerebrale.

Gli acidi grassi essenziali non possono essere prodotti dall’organismo, ma devono essere ottenuti attraverso la dieta. I grassi omega-3 più efficaci si trovano nei pesci grassi sotto forma di EPA e DHA. Le principali fonti di pesce grasso comprendono: salmonetrotasgombroaringa e sardine.

Mirtilli: potenziano la memoria a breve termine

Le prove scientifiche dimostrano che il consumo di mirtilli può essere efficace nel migliorare o ritardare la perdita di memoria a breve termine, benefici che si possono ottenere anche dal consumo di altra frutta e verdura di colore rosso scuro e viola (uva nera, ciliegie, fragole, lamponi, more…).

Pomodori: prevengono i danni dei radicali liberi

Ci sono buone prove che il licopene, un potente antiossidante presente nei pomodori, aiuti a proteggere dai danni da radicali liberi le cellule cerebrali prevenendo la demenza, in particolare l’Alzheimer. Sia crudi che cotti, sempre meglio consumarli con un po’ di olio extravergine di oliva per ottimizzare l’assorbimento e l’efficacia del licopene.

Uova: ritardano l’atrofia cerebrale

Alimenti ricchi del complesso della vitamina B come uovalievito di birra (in scaglie, ad uso alimentare), pollopesce e verdure a foglia verde giovano alla salute.

Arance: riducono ansia e stress

La vitamina C è stata a lungo valutata per il suo effetto positivo sulla mente e alcune ricerche suggeriscono che una sua carenza può essere un fattore di rischio per la degenerazione cerebrale legata all’età tra cui la demenza. Diversi studi dimostrano che la vitamina C può essere utile nella gestione dell’ansia e dello stress. Una delle migliori fonti di questa vitamina vitale è il ribes nero, ma la si può trovare in abbondanti quantità anche in peperoni, agrumi e broccoli.

Semi di zucca: migliorano memoria e umore

semi di zucca sono ricchi di zinco, prezioso minerale vitale in grado di migliorare la memoria e le capacità del pensiero. Questi piccoli semi sono anche ricchi di magnesio, minerale anti stress, vitamine del gruppo B e triptofano, il precursore della serotonina, neurotrasmettitore del buon umore.

Cavoli: aiutano a migliorare le capacità intellettuali

Le brassicacee (cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero, broccolo, cavoletti di Bruxelles) sono una grande fonte di vitamina K, nota per la sua capacità di migliorare la funzione cognitiva. Da vari studi emerge che, poiché le brassicacee sono ricche di glucosinolati, aiutano a mantenere elevate le concentrazioni di neurotrasmettitori come l’acetilcolina, di cui c’è bisogno per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e per mantenere cervello sano e ricordi nitidi.

Erbe aromatiche e spezie: stimolano la memoria e la concentrazione

Le spezie e le erbe aromatiche da sempre utilizzate come rimedi nella medicina tradizionale hanno la reputazione di poter migliorare la memoria e la concentrazione. Vale sempre la pena di aggiungere salvia, rosmarino, curcuma o peperoncino alla dieta di tutti i giorni.

Noci: proteggono la funzione cerebrale

Le noci sono una grande fonte di vitamina E insieme ad altra frutta oleaginosa, come mandorle, anacardi, noci pecan, noci brasiliane, nocciole, verdure a foglia verde, asparagi, olive, semi di sesamo, lino, girasole, uova e cereali integrali in genere.

Integra nella tua alimentazione questi consigli e tutto ti apparirà meno buio. Buono Studio!

Tratto da: https://www.affidea.it/news-eventi/blog/cibo-per-la-mente-quali-mangiare-per-un-avere-un-cervello-in-salute/
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Tendenze uomo 2020. Come indossare la tua felpa Unibas

Consigli sulla tua nuova felpa Unibas

Tutti vittime della stessa dipendenza: lo shopping! Tranquillo questa volta il tuo è stato un acquisto consapevole, la felpa USB, brandizzata Unibastore… friendly prize, color emerald, taglia media. E sono quasi certa che il mattino successivo hai tirato un sospiro di sollievo, quando seduto sul letto e con lo sguardo a pesce hai dato un’occhiata veloce all’armadio e l’hai indossata in un attimo. D’altronde cosa c’è di più immediato del classico binomio felpa-jeans? Ed eccoti già pronto ad affrontare la lezione delle 9.00, miracolosamente in anticipo hai tutto il tempo di sorseggiare il secondo caffè del giorno.

E adesso? Felpa indossata un paio di volte e tracollo dell’entusiasmo: urge un restyling!

Ecco qualche dritta per non commettere irrimediabili errori e abbinare il colore della fortuna senza timori.

Il verde è tra le nuances più abili a vivacizzare ogni look, per questo si abbina bene alle tonalità basic, i cosiddetti “non colori”: il bianco, il panna, il nero, il grigio o il color carne. Voglia di sperimentare? Osa con i colori analoghi al verde e, quindi, il giallo e l’azzurro. Non è detto che quel pantalone comprato lo scarso anno, non possa tornarti utile, attento però che si tratti della stessa tonalità di verde!

Superiamo i preconcetti: felpa, jeans e sneakers non è l’unico trinomio vincente! Indossa il tuo capo con pantaloni neri skinny e anfibi in pelle, per uno style meno casual e più rock.

USB ti ha convinto? Ecco il link per acquistarla anche nella versione royal blu.

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Come lavare la felpa e non rovinare la stampa

La tecnologia è amica dell’uomo, ma non sempre. Quando si tratta di computer, console, videogame – o anche droni! – tutti sono i primi della classe. Ma quando si nomina la parola “lavatrice”, ecco che iniziano a vedersi milioni di facce a punto interrogativo, pronte a digitare sullo smartphone le fatidiche due parole: “chiama mamma”.

La vostra nuova felpa e la t-shirt con la stampa sono bellissime e non vedete l’ora di sfoggiarla a lezione. C’è solo un problema: l’avete già indossata e dovreste lavarla. In un mondo ideale tutti saprebbero farlo senza rovinare felpa e stampa in una perfetta combo d’incapacità. Ma, visto che siamo in un mondo normale, avete invece bisogno di qualche consiglio. Eccolo qui!

Come lavare una felpa con la stampa

Calma e sangue freddo, lavare la vostra felpa con stampa è più semplice di quel che pensate. Se è la prima volta, lavatela a mano in acqua fredda: non è strettamente necessario, ma è consigliabile. Altrimenti, procedete con il classico lavaggio in lavatrice. Prima cosa da ricordare: mettete sempre la vostra felpa o t-shirt girata al contrario. In questo modo la stampa si usurerà di meno e avrà una vita molto più lunga, evitando di sbattere addosso al cestello, di graffiarsi con i ganci dei reggiseni o di perdere pezzi. Impostate la temperatura a massimo 30 gradi e dite no alla centrifuga. Non lavate la vostra felpa a secco e non usate assolutamente la candeggina.

Adesso vi sembreranno troppe le informazioni da tenere a mente ma vedrete che, una volta preso il via, il processo di pulitura della vostra felpa stampata sarà molto più semplice di quello che appare inizialmente. E, in questo modo, la maglietta durerà anche fino a cento lavaggi.

Come stirare una felpa con la stampa

Passiamo adesso alla fase due per la cura della vostra felpa o t-shirt: la stiratura. Non fate come alcuni che mettono il ferro da stiro direttamente sulla stampa: sembra una cosa sciocca, ma la maggior parte delle persone lì fuori lo ha fatto (anche se non lo ammetterà mai). Se non volete trovare la stampa trasportata sul ferro girate – per piacere – la felpa. Questa è la versione semplice. Altrimenti, applicate un panno umido sopra la stampa: solo allora potrete poggiare il ferro da stiro sulla t-shirt. Evitate in ogni caso le temperature troppo elevate, e la vostra stampa sarà perfetta come al momento dell’acquisto. E voi potrete continuare a indossarla con orgoglio.

Tratto da  https://www.gedshop.it/

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Nuova collezione: body positive e sostenibile!

La nuova collezione 2020 è arrivata ed è più Unibas che mai!

Abbiamo pensato alla vita universitaria, alle sessioni d’esame, agli infiniti caffè. Ma anche che ogni singola persona è speciale, perché ognuno di noi è perfetto così com’è.

Body Positive & healthy

Cosa significa body positive? Che non esistono corpi sbagliati e che ognuno è perfetto così com’è. Ma anche che volersi bene significa prima di tutto prendersi cura di se stessi. Per questo ci siamo ispirati a dei capi di abbigliamento comodi adatti per venire a lezione o fare jogging.

Felpa Donna
Felpa Unisex

Gadget sostenibili

Da sempre Unibastore è attenta alla sostenibilità degli oggetti di uso più comune. Le novità di quest’anno sono la tazza in fibra di bambù e le borracce, in allumino o in vetro.

Borraccia in vetro
Tazza in fibra di bambù
Sacca in cotone

Tech

Quanti di voi per studiare hanno bisogno di crearsi il proprio angolino di comfort? L’ideale è partire ascoltando la musica della tua playlist “da combattimento” 🙂

Per questo abbiamo pensato a delle cuffie comode fatte apposta per ritrovare la tua concentrazione, ascoltare la tua musica preferita sull’autobus e in ogni altra occasione!

Cuffie pieghevoli, attacco jack
Photo credits - Giuseppe Lotito
Models - Elenia Cardillo | Martina Claps | Mariana Scavullo | Giuseppe Trivigno | Gerardo Antonio Marsico

Grazie a ESN Sui Generis per la collaborazione
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Da ottobre ritira la tua borraccia Unibas Plastic Free omaggio!

Ci siamo, la distribuzione delle borracce “Unibas Plastic Free” per studenti, docenti e personale dell’Università degli Studi della Basilicata partirà ufficialmente a ottobre.

Come di consueto, la Magnifica Rettrice Aurelia Sole dà il benvenuto all’Unibas in una lettera dedicata agli studenti e ai giovani, energia del nostro Paese.


Luogo, date e orari per il ritiro


A Potenza, da martedì 8 ottobre nella sede del Comincenter (Campus di Macchia Romana) dalle 10.30 alle 13.30


A Matera, da lunedì 14 ottobre, nel Comincenter, nuovo Campus universitario, dalle 15.00 alle 18.00

Borracce

Per poter ritirare le borracce è necessario compilare il form. Per i docenti e il personale pta si raccomanda di inserire esclusivamente la mail assegnata dall’Ateneo (es. xx.yy@unibas.it)



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Unibas Plastic Free, l’università diventa sostenibile.

Dopo i primi grandi passi dell’Università della Basilicata, adesso tocca a noi che tutti i giorni viviamo il campus.

L’agenda 2030 per la sostenibilità è “un’agenda per il pianeta, la nostra casa comune”.

Piccoli gesti e scelte responsabili ricadono sul benessere di tutti. Ed ecco che nascono comunità e progetti come SOS_10 Unibas, un gruppo di studenti Materani che hanno fatto della sostenibilità il loro Karma e organizzano azioni di sensibilizzazione all’interno del nuovo campus di Lanera.

Non solo, dopo le borracce di alluminio che saranno distribuite a tutti gli “abitanti” dell’Unibas, anche la mensa plastic free e il bando per il rinnovo dei punti ristoro che premia aziende eco-sostenibili ed equo solidali. Anche il bar, all’Unibas, ci piace sostenibile e inclusivo.

A questo link l’intervista alla Rettrice Aurelia Sole e al Dg Unibas Giuseppe Romaniello.

Anche noi di Unibastore, da sempre sensibili ai temi dell’eco sostenibilità, dell’inclusione, prestissimo presenteremo la nuova collezione, più colorata, divertente e a misura di studente che mai!

E voi, conoscete l’agenda 2030? Avete idee su come migliorare la sostenibilità all’interno dell’Unibas??

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Pane, salsiccia e filosofia.

Studiare la filosofia aiuta a semplificarci la vita? Aiuta nel lavoro e nel problem solving?

È di qualche settimana fa un articolo de Il sole 24 ore di Alberto Magnani Le «inutili» lauree umanistiche danno sempre più lavoro, in cui in poche parole, si dice che la richiesta di competenze trasversali e la versatilità dei laureati in scienze umanistiche è sempre più forte.

Pare, infatti, che “Il valore aggiunto delle lauree umanistiche potrebbe essere proprio l’assenza di una traiettoria univoca tra studi e lavoro. E in questo senso, il parametro della «efficacia della laurea» valutato da Almalaurea finisce per essere secondario.”

Io ancora me lo ricordo il mio primo libro di filosofia: Le domande della vita di Fernando Savater. Avevo 14 anni. Ancora lo odio. Ma lo ringrazio. E mi ricordo pure i quattro e le “paperelle” (i due) che il mio professore mi metteva. Non lo odio (più) e lo ringrazio quel professore che sapeva che i due mi facevano incazzare e che, se non altro per orgoglio, mi sarei messa a studiare.

Quello che ci manca oggi è farci le domande, quelle giuste.

Quello che ci manca è staccarci dall’iPhone e spremere i neuroni oltre le dispense, gettare lo sguardo oltre la siepe del percorso formativo, sia pure importante, ma diciamolo, non del tutto e sempre collegato con il mondo reale e del lavoro. Non riusciamo più a controllare la velocità con cui il sistema ci trascina. Io appartengo alla generazione delle cabine telefoniche e del tape, quando mi toccava attendere che il nastro si riavvolgesse per sentire la mia canzone preferita.

Come molti, vivo il cambiamento digitale con curiosità e voracità di apprendere ma anche con un grandissimo stordimento per tutto il rumore dei news-feed, della bulimia delle immagini e dei video, della mercificazione di ogni istante della nostra vita. Paradossalmente è come sulle montagne russe: ti tengono incollato al sedile e vai talmente veloce che non ti puoi muovere. Fatichiamo a cercare una verità. I punti fermi non sono mai stati così mobili, e bisogna fare i conti con tutto questo.

Shut everything down! Facciamo una prova. Se non sai perché “l’essere è e non può non essere e il non essere non è e non può non essere“, cioè se non sai spiegarlo a parole tue, non c’è dio Google o altro benedetto motore di ricerca che tenga. Certo imparare a memoria lo scioglilingua parmenideo è quantomeno una bella prova di volontà.

Anche se sembra che studiare ste cose non serva a un ca**o, invece accende un faro sulle prospettive e aiuta a vedere e gestire dinamiche e processi, a chiedersi il perché, a trovare la soluzione, non quella più esatta magari, ma quella che può funzionare. Il pensiero è parola, la parola è atto. Solo quando ragioniamo sulle cose, le scriviamo, le disegniamo, strappiamo il foglio lo accartocciamo, torniamo a scarabocchiare, a strappare, a parlare soli a voce alta, a provare e riprovare, alla fine troviamo le risposte a quelle domande che dovremmo ricominciare a farci.

La filosofia è un modus operandi, una tecnica, è un sapere concreto che non sta scritto su (Santa) Wikipedia, ma che, in quanto uomini e donne forniti di milioni di connessioni neurali, riusciamo a trovare da soli. È conoscenza che resta per sempre perché ci costa fatica acquisirla.

Qualunque sia il tuo percorso di studi, qualunque la strada nella tua vita, ecco perché dovresti fermarti con gli amici davanti a un pezzo di pane e salsiccia, prenderti del tempo per pensare, studiare e discutere la filosofia. 

 

 


Conosci il Comincenter, il luogo delle opportunità?

Al Comincenter si può co-studiare, seguire corsi e workshop per le nuove professioni del digitale, fare percorsi di orientamento al lavoro e out-placement. E per gli studenti Unibas l’ingresso e moltissimi servizi sono gratuiti!

Siamo a Matera in piazza Matteotti, 3 ma presto apriremo anche nel campus di Macchia Romana a Potenza.

Ti va di scoprire di più? Visita il nostro o seguici su Facebook.
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Musica e studio, binomio (im) possibile?

Un’immagine piuttosto comune è quella dello studente immerso nel silenzio, con la testa china su libri, appunti, quaderni e fogli volanti, con evidenziatori alla rinfusa di tutti i colori.

Alzi la mano chi almeno una volta non ha affibbiato, anche solo di striscio, questo stereotipo a qualche universitario o studente delle superiori. Stereotipo, però, non vuol dire necessariamente realtà. Molti studenti vogliono il silenzio quasi assoluto (da biblioteca, per intenderci), altri invece ritengono che la totale assenza di un sottofondo sia troppo gravosa (le ore sui libri sembrano non passare mai), e ripiegano quindi sullo studio in gruppo con gli amici e perché no, su un paio di cuffie per alleggerire la mole di lavoro alla quale sono sottoposti.

La musica, si sa, è l’arte per eccellenza. Ha accompagnato l’uomo fin dai suoi primi passi nella storia. Cantata o strumentale, classica o rock, jazz o blues, suscita in noi ricordi, passioni ed emozioni.

Insomma, può aiutare molto la mente (spesso) sovraccarica di uno studente universitario.

Dove sta la verità? Come si studia meglio? Silenzio da biblioteca oppure musica? Una domanda, questa, che attanaglia molte generazioni di studenti intenti a trovare il giusto “metodo” per affrontare al meglio i tanto temuti esami universitari!

Ecco alcuni spunti di riflessione:

I ricercatori del dipartimento di medicina dell’università di Stanford, attraverso l’analisi di alcune immagini celebrali di persone (8 donne e 10 uomini) immerse – tramite l’uso di cuffie auricolari con riduzione dei rumori esterni – nell’ascolto di brani di musica classica, hanno potuto costatare che la musica influisce, anche in maniera piuttosto significativa, sulle zone di cervello coinvolte nel mantenimento dell’attenzione. Tradotto: studiare con la musica può facilmente trasformasi in una bella distrazione, poiché si è più propensi a seguire il filo ritmico della canzone che sta “passando” per le cuffie, piuttosto che concentrarsi su ciò che si sta facendo. Un risultato piuttosto singolare, quindi.

Un secondo contributo all’argomento porta in evidenza l’esatto contrario della precedente indagine e arriva da diverse università della città di Taiwan. Qui i ricercatori hanno sottoposto alcuni partecipanti ad un test. Alcuni non ascoltavano musica durante la prova, mentre altri sì. Dai punteggi ottenuti si è poi cercato di capire come i brani musicali avessero influito sul rendimento di ciascun candidato. Risultato? Le persone che avevano svolto i loro compiti accompagnati dalla musica tendenzialmente raggiungevano un punteggio inferiore dei loro colleghi ai quali quest’ultima non era stata sottoposta. Tuttavia, gli studiosi hanno guardato oltre.  Infatti, hanno notato come l’influenza del suono sulle attività che richiedono concentrazione dipenda moltissimo dalla capacità del singolo individuo di mantenere alto il livello di attenzione.

È chiaro, a questo punto, che la risposta al nostro quesito iniziale è: it depends.

Dipende dallo stato d’animo della persona, dal tipo di attività che si sta svolgendo in quel momento e da quanto ci sentiamo “oppressi” nel compiere uno specifico compito.

Sull’argomento musica applicata allo studio universitario e scolastico, soprattutto tra i più giovani, prezioso è il contributo di Spotify.

Il noto servizio di streaming musicale, con il supporto di un’esperta, ha stilato la playlist must-have da portare in tasca per rendere al meglio in tutte le attività scolastiche e universitarie (qui tutti i dettagli). Ovviamente da ascoltare in momenti precisi della giornata! 😉

Perciò, buona musica a tutti!

 

Consiglio dell’autore

Provate a disabilitare temporaneamente tutte le altre notifiche in arrivo se siete soliti, com’è molto probabile, ascoltare musica dal cellulare mentre studiate.

Guadagnerete tempo e la testa vi farà meno male (dovendo guardare meno il telefono per rispondere alle notifiche), aumenterete la durata della batteria dello smartphone ed eviterete distrazioni superflue durante le vostre attività di studio in compagnia della musica. Ma a prescindere da questo, forse, le notifiche andrebbero disabilitate a priori. 😉

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Diventa un Greenmapper! Condividi le bellezze naturali della Basilicata!

Condividi i tuoi luoghi naturali e diventa un Greenmapper! Compila il survey e fai conoscere al mondo i luoghi naturali più attrattivi della Basilicata.

  
Greenmapper è la piattaforma che ti permette di condividere i luoghi naturali che più ami. Che ne dici, vuoi partecipare?
 

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Indica i luoghi che ritieni attrattivi, o che sono comunque di particolare valore o importanza per te. Possono essere luoghi localizzati all’interno o all’esterno della tua città.
 
Un’unica condizione: che siano aree verdi, con elementi naturali o con corpi idrici (laghi, canali, fiumi, lagune, mare, ecc). Un parco nella tua città, la riva di un lago, una spiaggia, un luogo in una foresta, un pascolo per le mucche, un prato fiorito, un luogo in cui osservare gli uccelli. Non importa se vai in questi luoghi abitualmente o raramente.
 
Ti saranno chieste alcune domande generali.
 
Seguiranno poi una serie di mappe in cui potrai indicare con un segnaposto il tuo luogo preferito. Ti sarà quindi chiesto che cosa rende questo posto speciale per te, e se ci vai per svolgere particolari attività.
 
Ci sono luoghi nascosti o luoghi naturali che per abitudine spesso non guardiamo più ma fanno parte della nostra quotidianità. Inizia a guardarti intorno, parti magari dal tuo quartiere!
 

Perché partecipare?

 
La rapidità dello sviluppo e della globalizzazione impatta sulle aree naturali e sugli spazi verdi. Strade e case sono costruite, agricoltura e attività miniera reclamano sempre più terra. Chi gestisce i territori è chiamato a fare scelte per preservare o meno aree naturali. Greenmapper prova ad essere uno strumento di partecipazione sociale per indicare quali sono le aree verdi che le persone amano.
 
Dai il tuo supporto ed esprimi la tua opinione, è importante!
 
Happy Greenmapping!
 
 

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